La Settimana Santa granadina è una delle tradizioni più radicate nella città ed è quella che conta su un maggior numero di visitatori. Trentadue confraternite realizzano la loro uscita processionale dalla domenica delle Palme alla domenica di Resurrezione.
La loro grande caratteristica è la valenza artistica ed iconografica delle Statue che escono in Processione, con immagini di Pablo de Rojas, José de Mora, Risueño o Torcuato Ruiz del Peral.
Un altro simbolo di identità della Settimana Santa granadina sono gli scenari nei quali si svolge. La Cattedrale, un gioiello dell’architettura rinascimentale di Diego di Siloé, è il cuore della religiosità. Però durante le processioni si possono vedere e percorrere paesaggi che ne apportano un grande valore estetico: l’Albaicín, il Paseo de los Tristes, la Carrera del Darro fino all’ Alhambra.
Le processioni dei Gitani sono conosciute a livello internazionale, con la partenza delle Statue dal Sacromonte, tra preghiere e fuochi; la statua del Silenzio, nella quale si spegne l’illuminazione pubblica delle strade per le quali passa; e quella dell’Alhambra, con il suo percorso per il monumento nazarí e il passo attraverso la ‘Puerta de la Justicia’.
Inoltre la Settimana Santa di Granada ha una celebrazione unica: la preghiera alle tre del pomeriggio del Venerdì Santo, la ‘Hora Nona’, nel ‘Campo del Príncipe’, dove si ricorda la morte di Cristo davanti alla Statua di pietra del ‘Cristo de los Favores’. Migliaia di persone accorrono in questo luogo, richiamate dalla tradizione, per pregare i tre Credo accompagnati da tre desideri o richieste.
La parte religiosa e festiva di questa settimana si completa con una gastronomia speciale, con i dolci tradizionali (ciambelle, frittelle al miele, latte fritto, panzerotti) e i piatti a base di baccalà: imprescindibile in questa festa.